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Il pane contribuisce alla nostra dieta soprattutto attraverso i carboidrati, presenti per il 65-70 % circa del suo peso. Offre inoltre un piccolo apporto in proteine vegetali, minerali (sodio e potassio) e vitamine del gruppo B. La ricetta base può essere arricchita con grassi, malto e zuccheri.

 

Accanto alla tradizionale produzione dei forni artigianali, che rappresenta il 90 % del mercato del pane, è disponibile anche una vasta gamma di pane confezionato  dall’industria. In questo settore l’innovazione è stata particolarmente forte negli ultimi anni: oltre a pani croccanti, grissini, crackers, pane in cassetta o pan carré, il mercato offre infatti pani morbidi, pagnotte intere o già affettate e panini in diversi formati, preparati secondo ricette che si ispirano alle tradizioni regionali, ma anche a stili di vita veloci e/o salutisti. Tutti prodotti che hanno il vantaggio di potersi conservare a lungo in dispensa per essere utilizzati al bisogno.

Il pane è un alimento antichissimo. Già nel neolitico l’uomo cuoceva su una lastra rovente un impasto di cereali schiacciati e acqua, ottenendo un pane duro non lievitato, simile a quello che ancora si trova in certe regioni d’Italia.

Ma i primi a lievitare il pane attraverso un impasto lasciato fermentare furono gli Egiziani, a cui si deve quindi il pane come lo conosciamo oggi. Da allora,  il pane ha attraversato i secoli rimanendo sempre presente nell’alimentazione dell’uomo. 

Sebbene se le tecniche di panificazione abbiano subito cambiamenti, legati ancora oggi soprattutto al territorio in cui viene prodotto questo alimento, gli ingredienti del pane  sono rimasti gli stessi: farina, acqua e lievito, cui possono essere aggiunti sale, malto, ed eventualmente grassi.

Pane

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